In questo articolo:
- Assicurazione terzo settore: il valore della personalizzazione
- Associazioni ETS e iscrizione al RUNTS: addio ONLUS
- Quali categorie di ETS esistono?
- Assicurazione volontari: un obbligo che tutela anche l’ente
- Su chi ricadono le responsabilità in un’associazione?
- Chi è coperto dall’assicurazione terzo settore?
- Quali coperture offre l’assicurazione terzo settore?
- Quanto costa un’assicurazione terzo settore?
- Cosa succede in caso di sinistro?
Assicurazione terzo settore: il valore della personalizzazione
La nostra assicurazione terzo settore offre tutele personalizzabili e mirate a copertura di ogni possibile rischio a cui le associazioni non profit sono esposte. Quando parliamo degli enti ETS e del mondo associativo, ci riferiamo infatti ad attività con statuti, interessi e modalità operative completamente diverse tra loro, come analizzeremo nel dettaglio sotto. Le associazioni di volontariato che operano nel sociale, associazioni sportive, associazioni culturali, associazioni enogastronomiche ne rappresentano solo alcuni esempi.
Per questo, è importante sapere offrire a ciascun operatore del terzo settore la formula assicurativa più idonea, a copertura dell’associazione stessa e dei volontari che vi prestano servizio.
Poiché l’obbligo di stipulare un’assicurazione per gli enti del terzo settore è previsto dalla legge, vediamo come farlo al meglio. Percorriamo di seguito le principali caratteristiche di cui tenere conto al momento della scelta delle coperture assicurative per associazione, scoprendo come le giuste tutele rappresentino di fatto un valore aggiunto per la sopravvivenza dell’organizzazione stessa.
Associazioni ETS e iscrizione al RUNTS: addio ONLUS
Le associazioni ETS sono, per definizione stessa, organizzazioni collettive caratterizzate dall’assenza di scopo di lucro, ovvero non profit. Gli utili, rappresentati prevalentemente dai ricavi provenienti dalle iniziative promosse, devono quindi essere reinvestiti per scopi istituzionali. Se il fine principale è la realizzazione di un profitto, allora non siamo di fronte a un ETS, bensì a una società di diversa tipologia.
Ciò che consente alle associazioni di acquisire ufficialmente la qualifica di ETS (Ente del Terzo Settore) e avere così accesso alle relative agevolazioni fiscali è l’iscrizione al RUNTS (Registro Unico Nazionale del Terzo Settore).
L’entrata in vigore del RUNTS ha formalmente posto fine all’utilizzo dell’acronimo ONLUS (Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale) utilizzato in passato per definire associazioni, comitati, fondazioni, società cooperative e altri enti di carattere privato con determinati requisiti statutari, impegnate nel supporto di soggetti svantaggiati. ETS, Ente del Terzo Settore, è infatti il nuovo termine che designa tutti questi enti.
Anche in virtù del fatto di essere caratterizzati da assenza di profitto, gli ETS devono porre grande attenzione alla gestione delle loro risorse finanziarie. Ogni singola voce di costo deve essere attentamente calcolata e inserita già a livello di budget preventivo. Tra queste, non può mancare l’assicurazione terzo settore: una voce tanto importante da garantire all’associazione il completo controllo delle spese, evitando esborsi imprevisti e cattive sorprese in fase di chiusura di bilancio.
Quali categorie di ETS esistono?
All’interno degli ETS riconosciamo diverse tipologie associative, caratteristica imprescindibile di cui tenere conto al momento della sottoscrizione della propria assicurazione terzo settore:
- Organizzazione di Volontariato (OdV): ente finalizzato a svolgere attività di interesse generale in favore di terzi avvalendosi prevalentemente del volontariato dei propri associati (i lavoratori non possono essere superiori al 50% dei volontari).
- Associazione di Promozione Sociale (APS): composta da non meno di sette persone fisiche o tre Associazioni di Promozione Sociale. Anche altri Enti del Terzo Settore o senza scopo di lucro possono essere ammessi come soci, ma questi non devono superare il 50% delle APS socie (salvo eccezioni in ambito sportivo). Il numero dei lavoratori non può superare il 50% dei volontari o il 5% degli associati.
- Impresa Sociale: ente privato che esercita in via stabile e principale un’attività d’impresa di interesse generale, senza scopo di lucro e per finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale.
- Ente Filantropico: eroga denaro, beni o servizi a sostegno di categorie di persone svantaggiate o di attività di interesse generale. Le risorse economiche necessarie allo svolgimento dell’attività derivano principalmente da contributi pubblici e privati, donazioni e lasciti testamentari, rendite patrimoniale e attività di raccolta fondi.
Per quanto riguarda l’obbligo assicurativo, in precedenza limitato alle sole organizzazioni di volontariato (OdV), questo è oggi applicato a tutti gli ETS che si avvalgano del contributo di volontari.
Assicurazione volontari: un obbligo che tutela anche l’ente
Il 6 ottobre 2021 una riforma ministeriale è giunta a fare chiarezza sulle modalità di tenuta del registro dei volontari e sulle assicurazioni volontari da stipularsi in relazione al loro lavoro.
Questo decreto attuativo, tra le altre cose, rende infatti obbligatoria per tutti gli enti del terzo settore la sottoscrizione di un’assicurazione volontari:
- contro infortuni e malattie in relazione allo svolgimento della loro attività di volontariato
- per la responsabilità civile in caso di danni provocati a terzi durante l’esercizio dell’attività dell’associazione.
L’obbligo è esteso a qualsiasi tipologia di ente e qualsiasi attività svolta dai volontari. Nel testo viene inoltre chiaramente specificato che anche i volontari occasionali, quelli che svolgono la propria attività in modo non continuativo, devono essere iscritti nel registro, proprio come i volontari non occasionali, che offrono invece il loro supporto all’ente in modo stabile.
Una regolamentazione che arriva a tutelare anche i beneficiari e gli enti stessi, visto che il più delle volte le organizzazioni non potrebbero permettersi di rispondere economicamente ai danni subiti o involontariamente causati dai volontari nello svolgimento dell’attività o dagli assistiti.
Su chi ricadono le responsabilità in un’associazione?
Per comprendere su chi ricadano le responsabilità e i debiti di un’associazione, e quindi chi viene tutelato dal punto di vista assicurativo, dobbiamo distinguere tra associazioni riconosciute e associazioni non riconosciute:
- associazioni riconosciute: devono essere costituite dal notaio per ottenere il riconoscimento di persona giuridica. Ciò comporta che i creditori non possono rivalersi sul patrimonio degli associati, ma solo su quello dell’ente.
- associazioni non riconosciute: non risultano iscritte nel registro delle persone giuridiche. Ciò significa che gli amministratori rispondono con il loro patrimonio personale se quello dell’organizzazione è insufficiente. Per la loro costituzione non è necessario il notaio, ma è sufficiente adottare un atto costitutivo e uno statuto.
Chi è coperto dall’assicurazione terzo settore?
L’assicurazione terzo settore è volta a tutelare tutti coloro che entrano in contatto con le associazioni: volontari, collaboratori, dipendenti, tesserati oppure figure dirigenziali e Consiglio Direttivo.
Specifiche garanzie sono disponibili per dirigenti, istruttori o tecnici operanti nell’associazione.
La copertura assicurativa dei tesserati dell’associazione riguarda tanto gli eventi organizzati quanto quelli a cui si partecipa.
Quali coperture offre l’assicurazione terzo settore?
Tra le principali coperture offerte dall’assicurazione terzo settore menzioniamo:
Responsabilità Civile
Tra gli obblighi introdotti dal Codice del Terzo Settore per le OdV e per le associazioni non profit vi è quello della Responsabilità Civile verso terzi. Quest’ultima tutela l’associazione da eventuali richieste di risarcimento per danni involontariamente cagionati a terzi dall’associazione stessa o dei suoi operatori.
Si fa inoltre garante per l’ente rispetto a quanto questi sia tenuto a pagare all’INAIL, all’INPS e al soggetto danneggiato, quale civilmente responsabile per gli infortuni sofferti dai prestatori di lavoro.
Polizza infortuni
Un’apposita copertura in caso di infortuni è doverosa per tutelare la salute di collaboratori, dipendenti e volontari operativi presso le associazioni. In questo modo, il personale sarà protetto da ogni possibile evento in grado di provocare lesioni corporali, instabilità temporanea, invalidità permanente o morte.
Polizza flessibile
Per andare incontro alla necessità di flessibilità di molte associazioni, in cui il personale può cambiare nel corso dei vari periodi dell’anno, la nostra agenzia offre la possibilità di sottoscrivere una polizza flessibile. Una formula che arriva a semplificare procedure spesso troppo complesse, consentendo maggiore libertà nella gestione del personale e un’operatività decisamente più agevole. Grazie alla polizza flessibile, l’ETS potrà assicurare dipendenti e collaboratori semplicemente indicandone il numero approssimativo in fase di sottoscrizione e facendo seguire poi, a fine anno, la comunicazione del numero esatto di personale di cui l’ente si è effettivamente avvalso.
Protezione dei beni
Quando si stipula una polizza assicurativa RC, è doveroso estendere la garanzia anche verso i beni dell’associazione, particolarmente se questi sono preziosi ai fini dello svolgimento stesso delle attività. Ad esempio, le attrezzature in caso di associazione sportiva, gli impianti e gli strumenti per i gruppi musicali o le sale in cui vengono ospitati i corsi delle varie associazioni culturali.
Possono essere aggiunte, inoltre, ulteriori garanzie a fronte di un importo maggiore e riguardanti la tutela da furto, danneggiamento, smarrimento e incendio di strumenti musicali, attrezzature sportive, apparecchi tecnici e così via.
Tutela legale
Nell’ambito dell’assicurazione terzo settore, la tutela legale offre all’associazione sostegno legale professionale in caso di controversia giudiziaria nell’ambito dell’attività svolta. Ti invitiamo ad approfondire in questo articolo tutti i vantaggi offerti dalla copertura legale, in cui la nostra compagnia eccelle grazie alla partnership con DAS.
Quanto costa un’assicurazione terzo settore?
Il prezzo dell’assicurazione per associazione è determinato dalla tipologia di attività, che ne determina l’esposizione al rischio, dalle coperture previste e dal numero di soci tesserati.
Cosa succede in caso di sinistro?
In caso di sinistro, sarà sufficiente per l’associazione presentare una denuncia dell’accaduto alla nostra agenzia assicurativa: un consulente sarà a disposizione per seguire personalmente il sinistro, occupandosi di portare avanti le procedure e la documentazione insieme, facendo valere i diritti dell’ETS ai fini del rimborso.
Avere come referente un consulente esperto rappresenta un valore distintivo in ogni momento del tuo percorso assicurativo, dalla compilazione della tua polizza alla sua applicazione in caso di necessità.
Un professionista al tuo fianco costituisce una vera garanzia a copertura di ogni tuo dubbio: ti aiuterà a leggere e a capire il contratto in ogni sua voce, ti guiderà nel compilarlo solo per le voci a te necessarie e ti eviterà di ricadere in clausole di esclusione o eccezioni inaspettate al momento del bisogno. Potrai così dedicarti alla causa in cui credi in piena serenità.
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