Polizze deducibili e polizze detraibili: che differenza c’è? 

I vantaggi fiscali offerti dalle polizze assicurative possono essere conseguiti al momento della compilazione della dichiarazione dei redditi attraverso due modalità diverse, ovvero applicando la deduzione – come nel caso del fondo pensione – o la detrazione del costo stesso dell’assicurazione. 

Pure essendo entrambi benefici fiscali, deduzione e detrazione fanno riferimento a due concetti nettamente diversi, benché comunemente vengano usati, in modo improprio, come sinonimi.

Per comprendere con precisione i vantaggi fiscali di cui puoi godere versando in un fondo pensione, è quindi necessario fare una premessa e chiarire la differente modalità di fruizione di questi sgravi fiscali, nonché rispetto a quale sia la quota di riferimento a cui sottrarli. 

Deducibilità fondo pensione: i vantaggi fiscali iniziano oggi

Non tutti sanno che una polizza può essere vista come importante strumento di risparmio e che in particolare i vantaggi fiscali rappresentati dalla deducibilità del fondo pensione sono tali da rendere la previdenza complementare una delle soluzioni di investimento più redditizie, già a partire da oggi.

Non è infatti essenziale aspettare l’età pensionabile per vedere un ritorno rispetto alla sottoscrizione di una pensione integrativa: già oggi, grazie alla deducibilità del fondo pensione dal reddito, ti sarà rimborsata una percentuale cospicua di quanto hai versato, in occasione della compilazione del tuo 730, senza impattare sulla rendita finale del fondo

Per questo, il termine “pensione” rischia di essere fuorviante. La pensione integrativa è a tutti gli effetti un investimento in grado di generare un ritorno immediato, indipendentemente dall’età. Hai capito bene: non importa quanti anni hai. Fino ai 67 anni di età e con un minimo di 5 anni di versamenti nel fondo pensione, puoi utilizzare la pensione integrativa a scopo di investimento.

Sottoscrivere un fondo pensione con un piano idividuale di accantonamento non rappresenta quindi solamente una valida soluzione finanziaria per integrare la sempre più esigua pensione rilasciata dallo Stato, di per sé insufficiente ad assicurare il mantenimento dello stesso tenore di vita al termine del periodo lavorativo. La deducibilità del fondo pensione ti assicura infatti un ritorno già oggi, aumentando di fatto le tue entrate, come stiamo per spiegarti.

Deduzione e polizze deducibili

La deduzione si applica sul reddito imponibile, ovvero sul reddito lordo dichiarato nel 730. Attraverso la deduzione fiscale si sottrae dal reddito imponibile una determinata somma, calcolata in valore assoluto o in percentuale. In altre parole, attraverso la deduzione, si va ad abbattere il reddito imponibile su cui viene calcolata l’aliquota IRPEF per il pagamento dei tributi. 

Il reddito imponibile va quindi considerato come composto dalla somma di due elementi: il reddito complessivo, ovvero il guadagno del lavoratore durante un anno fiscale, meno gli oneri deducibili. 

Nei casi limite in cui le entrate del contribuente lo vadano a posizionare tra due diverse fasce di reddito, l’applicazione di una deduzione potrebbe arrivare a ridurre l’imponibile tanto da portare il contibuente a rientrare nello scaglione di reddito più basso, con conseguente calcolo di aliquota IRPEF ridotta (si faccia riferimento alla tabella sotto per un dettaglio sugli scaglioni di reddito e la relativa percentuale di imposte dovute). Un vantaggio notevole e duraturo che l’adesione a un fondo pensione potrebbe andare ad aggiungere alla già importante agevolazione rappresentata dalla sua deducibilità.

Detrazione e polizze detraibili

La detrazione fiscale agisce direttamente sull’IRPEF lorda, non andando a ridurre il reddito imponibile su cui viene calcolata l’imposta, bensì l’ammontare dell’imposta stessa. Le detrazioni quindi vengono applicate solamente in seconda battuta, nella fase del calcolo dell’IRPEF.

L’importo delle detrazioni è calcolato in misura percentuale e può variare a seconda del tipo di spesa. Le spese mediche, ad esempio, porteranno ad un rimborso IRPEF del 19%, i lavori di ristrutturazione casa daranno diritto ad un rimborso del 50% e via dicendo. 

Tra le assicurazioni, sono diverse le polizze detraibili al 19%. Tra queste menzioniamo le assicurazioni sulla vita e contro gli infortuni, le assicurazioni contro il rischio di non autosufficienza o disabilità grave e le assicurazioni aventi per oggetto il rischio di eventi calamitosi, inclusi gli eventi sismici.

Inseriti nel modello 730, i relativi premi versati daranno diritto alla detrazione della quota spettante. 

Tratteremo nei dettagli le polizze detraibili e i relativi vantaggi economici in un prossimo articolo, per concentrarci invece di seguito sui vantaggi fiscali del fondo pensione e su come funzioni con esempi pratici la sua deducibilità.

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Perché lo Stato riconosce questi vantaggi fiscali?

Per quale motivo lo Stato ha inserito questi benefici fiscali? Quale ragionamento ci sta dietro? Per comprendere quanto sia consigliabile iniziare da subito a investire nella previdenza complementare, possiamo guardare questi incentivi da un altro punto di vista, quello dello Stato.

Introducendo questi vantaggi fiscali, i nostri organi governativi mirano infatti ad incentivare le persone ad assicurarsi, provvedendo a sé stesse autonomamente, consapevole che la nazione non sarà in grado di offrire un sostegno adeguato per conto suo.

Sia le polizze detraibili, sia quelle deducibili vanno infatti a tutelare il contribuente in caso di disagi, quali un reddito decurtato e insufficiente una volta raggiunta l’età pensionabile, o imprevisti, come quelli di dovere ricorrere a strutture sanitarie o assistenziali private in mancanza di un aiuto commisurato da parte delle pubbliche istituzioni. 

Rendendo deducibile il fondo pensione, lo Stato ammette quindi la propria inadeguatezza, alla quale cerca di supplire. È come se dicesse: “Io non riesco a garantirti una pensione come vuoi tu, perché già oggi il gap tra il tuo stipendio e la pensione che percepirai è indicativamente del 40% in meno. Quindi, per te, mantenere lo stesso tenore di vita risulterebbe impossibile. Siccome è già certo che subirai un disagio, e poiché io Stato non riuscirò a darti di più, ti offro già oggi la possibilità di aderire a un fondo pensione personale, incentivandoti con tutti i benefici fiscali possibili. Questo poiché sono consapevole che, facendoteli accantonare, ti sto costringendo a non spendere i soldi che ti sei guadagnato.”

In altre parole, potremmo senz’altro affermare che lo Stato stesso ci sta invitando ad essere furbi, oltre che previdenti, approfittando di questi incentivi per aumentare il nostro reddito, assicurandoci al contempo una rendita al termine del periodo di adesione.

Come funziona il fondo pensione: esempi pratici e tabelle di calcolo

Un Piano Individuale Pensionistico è uno strumento libero, che si costruisce passo dopo passo: la cifra che il sottoscrittore decide di versare può essere modificata di anno in anno (può anche essere nulla), in base alla disponibilità e alle condizioni, nell’assoluta libertà di gestire le proprie scelte.

L’importante ai fini della deducibilità fiscale del fondo pensione è effettuare tutti i versamenti entro il 31 dicembre di ciascun anno, in modo da potere indicare l’anno successivo, in occasione della dichiarazione dei redditi, l’ammontare della somma versata. Lo Stato ne riconoscerà dunque la deducibilità ed effettuerà il rimborso percentuale di quanto versato in base all’aliquota di riferimento prevista dalla fascia di reddito di appartenenza.

Grazie a quanto versato nel fondo pensione, puoi arrivare a risparmiare sull’IRPEF fino a 5.164,57 euro annuitetto annuale massimo di deducibilità dei contributi versati (oltre il quale consigliamo l’utilizzo di altri strumenti di investimento).

Nella tabella di seguito puoi verificare il beneficio fiscale di cui puoi fruire in base al tuo scaglione di reddito, ipotizzando un versamento di 2.000 € e uno di 5.164,57 €, corrispondente alla massima cifra deducibile.

Deducibilità pensione in base ai diversi scaglioni di reddito e aliquota IRPEF 2022

Come puoi vedere, maggiori sono il reddito e la conseguente aliquota marginale IRPEF, maggiore è il beneficio della deducibilità fiscale del fondo pensione. Se infatti il reddito è superiore ai 50.000 euro e si sfrutta tutto il tetto a disposizione di 5.164,57 € annui, il risparmio conseguente sarà di ben 2.220 €, corrispondente all’ultimo scaglione. Ciò significa che quasi la metà della somma versata per il fondo pensione torna nelle tue tasche

Come anticipato, la base imponibile IRPEF è data dal reddito lordo sottratto degli oneri deducibili, tra cui quelli relativi  al fondo pensione. È possibile dunque che, una volta dedotto il rimborso riconosciuto dallo Stato per la previdenza integrativa, il contribuente si trovi a slittare nello scaglione di reddito più basso, con il conseguente ulteriore beneficio di vedersi sgravato di ulteriori tasse, calcolate in base a un’aliquota più bassa.

Aggiungiamo infine che, se lo desideri, puoi decidere di destinare alla pensione intergrativa anche il tuo TFR, ossia la liquidazione che maturi di anno in anno. Non costituendo reddito imponibile per il lavoratore, qualore conferito al fondo pensione, il TFR non sarà deducibile. Sarà comunque un modo per metterlo al sicuro e maturare interessi nel tempo.


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Chi è il beneficiario?

Qualsiasi polizza ha un beneficiario caso vita un beneficiario caso morte.

  • nel caso della previdenza complementare, il soggetto sottoscrivente la polizza è il beneficiario del fondo pensione una volta raggiunta l’età pensionabile (caso vita); 
  • lo stesso aderente a una forma pensionistica complementare può designare uno o più beneficiari a cui, in caso di decesso del sottoscrivente, spetterà il riscatto dell’intera posizione individuale maturata fino a quel momento, comprensiva degli interessi e dedotta delle imposte statali in misura del 15/19%, a seconda dei casi. Segnaliamo che i beneficiari, siano questi persone fisiche o giuridiche, possono essere modificati nel tempo, qualora l’intestatario del fondo pensione cambiasse idea circa a destinazione finale dei propri averi. 

A quale età sottoscrivere un fondo pensione?

Quando si parla di pensione in molti si spaventano, perché quel traguardo sembra sempre più irraggiungibile. Se sei tra quelli che pensano “Sì, ma tanto io in pensione non ci andrò mai, quindi non ha senso fare un piano di previdenza complementare”, oppure “Sono già troppo vecchio, dovevo iniziare prima per avere una rendita che colmasse davvero questa differenza di stipendio”, siamo pronti a smentirti

Fino ai 67 anni di età, se hai un reddito, puoi comunque aderire a una pensione integrativa, proprio per godere sin da subito del risparmio offerto dalla deducibilità del fondo pensione. Anche se solo per la durata di 5 anni, il minimo periodo scottoscrivibile, perché rinunciare al rimborso che ti spetta?  Non regalare i soldi allo Stato!

Credi invece di essere troppo giovane? Prima parti con il tuo Piano Individuale Pensionistico e più dai continuità ai tuoi versamenti negli anni, maggiori saranno i benefici fiscali. La tassazione dei soli versamenti dedotti scende infatti nel tempo dal 15% al 9%, in base agli anni di partecipazione.

Per gli under 40, inoltre, sono previsti costi di adesione al fondo agevolati. Quindi, versa il massimo che puoi e usufruisci della massima possibilità di deduzione!

Infine, desideri regalare l’adesione a un fondo pensione a un minore per aiutarlo fin da oggi a costruire il suo futuro? Puoi regalare un fondo pensione a chi vuoi, rimanendo la deducibilità dei versamenti a tuo beneficio, in quanto contraente. Nel momento in cui il beneficiario designato inizierà a lavorare, il contraente potrà essere modificato in totale libertà, iniziando a versare egli stesso, approfittando della deducibilità del fondo pensione per aumentare così il suo reddito. 

Regalare ai più giovani l’iscrizione a un fondo pensione significa iniziare ad educarli al risparmio, creando le basi per una cultura orientata a una gestione consapevole dei propri soldi.

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Modalità di riscatto del fondo pensione

Al raggiungimento dell’età pensionabile in base a quanto previsto dalla Legge, sono possibili tre diverse modalità di riscatto del capitale accumulato nel proprio fondo pensione: 

  1. riscossione in un’unica soluzione dell’intero capitale, comprensivo degli interessi maturati e dedotto delle tasse;
  2. il montante maturato, comprensivo degli interessi e dedotto delle imposte, viene suddiviso e restituito in forma di rendita periodica, calcolata in base a un indice comprensivo di diverse variabili, con cadenza mensile, trimestrale o annuale a seconda delle preferenze;
  3. modalità di riscossione mista: il 50% del capitale viene riscosso subito, mentre il restante 50% viene suddiviso in una rendita periodica.

Necessità di prelevare lungo il percorso? Nel caso in cui si necessitasse di liquidità prima di raggiungere il termine previsto, il contribuente potrà disporre anticipatamente del capitale maturato senza problemi, come previsto dalla normativa previdenziale. I motivi sufficienti a giustificare una riscossione anticipata possono essere diversi, dalle spese mediche per gravi situazioni di salute relative al sottoscrittore o alla propria famiglia, all’invalidità anche parziale, dalla cessazione dell’attività lavorativa all’acquisto o al restauro della prima casa. Numerose sono le finestre di uscita, che contemplano tutti i casi più frequenti per cui potresti necessitare di liquidità immediata.

Tutto chiaro? Se hai capito come funziona, non perdere un giorno in più per risparmiare.

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