Panorama finanziario attuale: una diagnosi 

Un anno, questo 2022, che ci ha letteralmente catapultati in un contesto di crisi economica e finanziaria del tutto inaspettato. Il nostro stupore – o shock, come sarebbe meglio definirlo – è decisamente motivato.

Il 2021 si era chiuso infatti con prospettive di crescita elevate e con stimoli fiscali e monetari provenienti da tutte le banche centrali, con applicazione di tassi di interesse molto contenuti. Sull’onda di questo entusiasmo finanziario, siamo entrati nel 2022 con il vento in poppa… e poi? 

Cosa ha fermato questa salita? Quali fattori hanno determinato l’attuale crisi economica e finanziaria?

Quello che stiamo attraversando ora è uno scenario particolarmente complicato: dobbiamo ritornare indietro diversi anni per trovare un momento così negativo, congiunto tra mercati azionari e mercati obbligazionari.

Diversi gli elementi che hanno determinato questo quadro

Il 24 Febbraio è arrivata una prima “doccia fredda”: la guerra, non solo intesa come fenomeno sociale, ha cambiato la traiettoria dell’economia. Il conflitto Russia-Ucraina ha portato strozzature nelle catene di supply chain, con crescita del prezzo di molte materie prime e conseguente crescita dei prezzi al consumo. Soprattutto in Europa, ciò ha portato a una crescita dell’inflazione, giunta ora al di sopra del 9%: dato che preoccupa non poco, soprattutto le banche centrali. Non vedevamo un’inflazione così aggressiva da almeno 3 decenni, oltre ad esserci abituati – da vent’anni a questa parte – a un tasso di inflazione abbondantemente inferiore al 2%. 

Proprio per frenare l’inflazione, nociva per l’economia, le banche centrali hanno reagito come solitamente si fa in questi casi: alzando i tassi d’interesse, ossia aumentando il costo del denaro per scoraggiare l’accesso al credito. In questo modo, si abbassa la circolazione della valuta e, come conseguenza, l’inflazione tende a diminuire.

Dall’inizio dell’anno ad oggi, le banche centrali hanno quindi aumentato i tassi in modo significativo. Non solo: per fare capire che fanno sul serio, rilasciano tuttora frequenti dichiarazioni in tal senso, minacciando di continuare ad alzare i tassi anche nei prossimi mesi.

Le previsioni di crescita sono quindi scese via via nel corso dell’anno, così come gradualmente sono andate aumentando le preoccupazioni legate ai mercati finanziari

Guerra, inflazione, banche centrali: è un mix combinato di tutti questi elementi che ha determinato l’importante flessione congiunta del mercato azionario e del mercato obbligazionario a cui assistiamo oggi, con performance fortemente negative per entrambi.

I nostri risparmi in tempi di crisi

In circostanze come quelle che abbiamo appena descritto, gli investimenti dei risparmiatori possono subire diversi contraccolpi, registrando perdite di valore anche molto significative. I nostri risparmi diminuiscono mentre il prezzo di ogni cosa, intorno a noi, aumenta. Non è facile mantenere i nervi saldi, mentre è invece molto facile cadere in errori di valutazione e farsi guidare da impulsività ed emotività nelle scelte di investimento.

Da tempo la finanza comportamentale ha evidenziato che gli individui non agiscono in modo razionale nelle scelte economiche e finanziarie, perché non hanno la capacità cognitiva di elaborare le troppe informazioni a disposizione, di individuare i possibili scenari futuri e di scegliere di conseguenza l’opzione migliore tra quelle disponibili.

Per evitare di prendere decisioni guidate dall’impulsività, è bene conoscere alcuni tratti tipici che connotano i mercati finanziari nei periodi di crisi economica.

Innanzitutto, partiamo da un’osservazione: è molto importante comprare bene, ancora prima di vendere bene. Quale è il migliore momento per acquistare, se non durante i saldi, quando i prezzi scendono? Questa è una regola che vale sempre, nei nostri acquisti di beni quotidiani, così come nelle scelte finanziarie. I “saldi” nei mercati finanziari sono generalmente concomitanti con le crisi economiche. Gli stessi titoli azionari e obbligazionari, che fino a poco fa costavano di più, ora convengono, essendo venduti a un prezzo particolarmente vantaggioso.

Occorre però prestare attenzione perché, strettamente correlata al potenziale rappresentato da prezzi di vendita eccezionalmente bassi, vi è la necessità di tenere sotto controllo il fattore emotivo. La corsa ai saldi, senza regola e senza controllo, può generare nell’investitore un senso di smarrimento e di sfiducia nella propria capacità di scelta. Soprattutto quando crediamo di avere acquistato un prodotto a un prezzo ottimo, per poi trovarlo il giorno dopo a un valore molto più basso. Qual è allora il momento giusto per comperare? 

In questo, l’affiancamento di un consulente può essere di grande aiuto, aiutando i risparmiatori a governare la parte emotiva e ad allungare lo sguardo oltre il breve periodo, permettendogli di cogliere nel momento giusto le opportunità che il mercato finanziario presenta. Un consulente finanziario deve essere visto come un pilota a cui affidarsi per essere aiutati a orientarsi e ad affrontare la tempesta

Certo, in un momento critico come quello presente, l’incertezza va di pari passo con il timore: per chi abbia un po’ di risparmi da mettere al sicuro, affidarsi a qualcuno non è semplice. 

Guadagnarsi la fiducia, fornendo chiare prospettive che possano dare al cliente un orientamento nel panorama complesso attuale, per un consulente, è un dovere. 

Vogliamo guardare insieme cosa sta succedendo sul mercato e dove sia meglio investire oggi?

Generali: la gestione attenta dei fondi

Quale comportamento stanno tenendo oggi i nostri gestori per assicurare ai risparmiatori il migliore rendimento dei capitali investiti? Consapevoli che anche in un momento di crisi economica ci sono opportunità da cogliere, sono diversi i fronti su cui i gestori dei nostri fondi si stanno muovendo. Essenziale è disporre dei giusti strumenti di monitoraggio e sapere leggere i dati in  maniera corretta. 

Innanzitutto, i nostri amministratori fondi stanno adoperandosi nel fare scelte attive, negoziando e gestendo le posizioni in chiave tattica, sulla base di un’attenta analisi del mutevole panorama contemporaneo. Il mercato finanziario è oggi influenzato infatti non solo da dati economici, ma anche da fattori provenienti da altre aree. Il mondo medico con il tema del Covid, il contesto geopolitico con il dramma della guerra e l’universo tecnologico, in cui la cyber security assume un’importanza via via crescente, sono realtà imprescindibili nell’orientare le scelte di investimento. 

Sapere leggere e interpretare in modo congiunto i dati provenienti da questi molteplici settori ci consente di orientare le nostre scelte al meglio, in maniera dinamica e adattiva, aderendo a un contesto di mercato in rapida evoluzione

La nostra attenzione inoltre è posta su quelli che saranno i macrotrend del futuro. Dove andranno i soldi nei prossimi anni? Non è un segreto, ce l’ha detto il NextGenerationEU, piano per la ripresa economica europea: dall’anno prossimo e per i prossimi tre anni, 750 miliardi di euro inizieranno ad essere spesi in tre temi principali: la sostenibilità ambientale, la sostenibilità sociale e la trasformazione digitale. Qui occorre puntare.

Indubbiamente i mercati restano molto complessi, come ognuno di noi può leggere sui giornali, ma gli strumenti per uscirne in piedi ci sono. L’importante è affidarsi ad investitori preparati e professionali, tenendosi lontani da pericolose soluzioni fai da te.

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Gestione del portafoglio: consigli per scelte efficaci

Diversificare il portafoglio degli investimenti finanziari – in termini di strumenti, settori, mercati – può aiutare ad attutire gli effetti della crisi economica.

In un contesto caratterizzato da un’inflazione tanto alta, investire tutto o gran parte del proprio portafoglio in obbligazioni – siano queste estere, corporate, di aziende o government – è sconsigliato: il valore di acquisto di quel patrimonio non può avere garanzia di essere preservato tale nel corso degli anni. Va ricordato che i titoli, anche quelli obbligazionari, oscillano nel tempo

Il consiglio è quindi quello di bilanciare il portafoglio, disponendo anche di una componente azionaria

Per una corretta gestione del risparmio, infatti, due aspetti sono da tenere sempre presenti: da un lato, l’importanza di realizzare una gestione dinamica adattativa e, dall’altro, la necessità di prevedere un meccanismo di protezione di capitale. Le composizioni ibride sono da prediligere. 

Per questo, le soluzioni di investimento di Generali sono dotate di un meccanismo di ribilanciamento quotidiano tra il paniere di liquidità e il paniere azionario. Un funzionamento che permette di adattare il profilo di rischio alle diverse situazioni di mercato, diminuendolo anche drasticamente quando i mercati sono più pericolosi, per poi andarlo ad aumentare di fronte a situazioni più costruttive e positive. I profili di rischio possono quindi essere calibrati nel tempo: presenteranno un’esposizione maggiore quando i  mercati sono positivi, con un paniere più presente nell’asset allocation, mentre saranno cautelativi nei momenti di mercato più difficili, con una presenza più alta del paniere liquidità, per proteggere il capitale.

Un sistema di investimento che si basa su consolidati modelli matematici, a cui si aggiunge la capacità del gestore di scegliere gli strumenti più adatti nelle specifiche fasi di mercato. 

È proprio in questi momenti in questi momenti storici che si può fare la differenza.

Goditi la tranquillità di un meccanismo di protezione che preserva i tuoi risparmi.

Cosa fare (e cosa non fare) in periodi di crisi 

Per chiudere, vogliamo lasciarti con alcune regole di comportamento che possono tornarti utili in questo periodo di crisi:

  1. Non prendere decisioni affrettate: impulsività, paura, senso di urgenza nel fare le stesse cose che fanno gli altri sono pessimi consiglieri. Potresti trovarti a dovere affrontare inconsapevolmente perdite inaspettate, senza avere presente un orizzonte di riferimento per rientrare del tuo investimento.
  2. Non farti prendere dalla smania di guardare in continuazione a quale valore è arrivato il tuo portafoglio. Controlla l’andamento dei tuoi investimenti in maniera regolare. La logica secondo cui ragionare è quella della resa a lungo termine. Diversamente, le incertezze del mercato si riverseranno nella tua vita. 
  3. Mantieniti informato, accertandoti dell’affidabilità delle fonti a cui fare riferimento. In un periodo di crisi, infatti, aumenta anche la diffusione di informazioni false e di allarmismi sproporzionati, facendo leva sull’emotività dell’investitore pur di fare notizia.
  4. Valuta la possibilità di rivedere il tuo portafoglio. La scelta finale spetta a te, ma rivolgiti sempre a persone esperte per farti guidare e consigliare, in modo da avere sempre dei parametri di riferimento e una visione a medio-lungo termine dell’andamento del mercato.

Ogni giorno è prezioso per non vedere diminuire i tuoi risparmi.

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